CHAPERON ROUGE: PROGETTO DI PREVENZIONE AL MALTRATTAMENTO E ABUSO ALL'INFANZIA

Aiutiamoli ad aiutarsi.
Progetto di prevenzione al maltrattamento e abuso all’infanzia dedicato alle Scuole Primarie.
Il progetto “Chaperon Rouge” rientra nel quadro delle indicazioni fornite nella circolare ministeriale del 30 dicembre 2013 (Prot. N. 0008357) dal M.I.U.R. (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), nell’ambito della tutela diritti dei minori e della prevenzione alla pedofilia e allo sfruttamento sessuale minorile, attraverso l’inserimento nelle Istituzioni Scolastiche Primarie, nei rispettivi piani dell’offerta formativa, di percorsi didattici ad hoc che coinvolgano docenti, alunni, famiglie e rete territoriale.
CHAPERON ROUGE
Proporre interventi sul tema del maltrattamento e abuso all’infanzia nell’ambito scolastico permette di:
- effettuare “una prevenzione primaria su larga scala arrivando a coinvolgere tutti i bambini che frequentano la scuola dell’ obbligo” (Daro, 1991);
- rinforzare la rete di protezione perché sia concreta, funzionale, efficace.
Il progetto “Chaperon Rouge” intende:
- diffondere una cultura di prevenzione al maltrattamento e abuso all’infanzia;
- contrastare ed arginare i fenomeni deviati, generati da contatti esterni o tra le mura domestiche.
E’ dimostrato empiricamente che i bambini chiedono aiuto se trovano adulti pronti ad ascoltarli e preparati ad accoglierli e intervenire in loro tutela.
“‘Prevenire è possibile solo se consegniamo ai bambini e agli adulti di riferimento (genitori, insegnanti e professionisti che si dedicano all’età evolutiva) strumenti necessari per difendersi” (cit. Prof. A. Pellai).
COME
Il progetto “Chaperon Rouge” si snoda attraverso quattro direttrici:
- percorso laboratoriale esperienziale rivolto ai bambini delle classi IV e/o V della scuola primaria che consta di n.6 incontri di 2 ore cad. per ciascun gruppo-classe, alla presenza dell’insegnante di riferimento;
- percorso formativo per i docenti di n3 incontri di 3 ore cad. volti a migliorare le competenze professionali degli educatori nella prevenzione del maltrattamento e dell’abuso all’infanzia;
- ciclo in-formativo per genitori di n.3 incontri di 1 ora cad. volti a far conoscere il progetto in cui sono coinvolti i figli, sensibilizzare al tema e rafforzarli nella loro funzione educativa;
- tavola rotonda/incontro di rete tra i referenti degli enti pubblici e i professionisti del progetto per costruire prassi condivise.
STUDENTI
Il percorso per i bambini/e di IV e/o V classe della primaria si snoda lungo n.6 sessioni di 2 ore cad. condotte da due professioniste di Davide Onlus:
I. sessione – “Scopriamoci belli e diversi”: si intende far approfondire la conoscenza della propria corporeità, la similitudine e la diversità con l’altro da sé e promuovere il senso di autostima;
II. sessione – “Il nostro corpo è bello perché”: si intende far riflettere sui cambiamenti del corpo nelle varie fasi dello sviluppo e sulle differenze tra il maschile e il femminile;
III. sessione – “Un modo diverso di comunicare”: si intende far sperimentare modalità di incontro nel rispetto del proprio e altrui corpo con un affondo sulle differenze tra il “tocco positivo e il tocco negativo”. , incrementando la capacità di dire “no”;
IV. sessione – “Impariamo ad evitare i pericoli”: si intende far esercitare sul riconoscimento delle situazioni a rischio, al fine di prevenire le situazioni critiche e apprendere comportamenti tutelanti del sé;
V. sessione – “Mi fido di”: si intende allenare all’identificazione delle figure adulte a cui rivolgersi e con cui confidarsi, elaborando l’importanza di raccontare quanto accaduto, oltrepassando stati di paura e imbarazzo;
VI. sessione – “L’occhio del web”: si intende far sperimentare e riflettere sui pericoli del mondo web se non abitato con attenzione e tutela, valorizzando le opportunità di un uso responsabile e consapevole degli strumenti digitali.
Obiettivi:
- promuovere lo sviluppo delle capacità di analisi critica, che permettono di sentire e riconoscere situazioni di disagio e/o potenziale rischio di abuso;
- individuare e approfondire i fattori di protezione utili a tutelarsi e stimolare e promuovere la cultura della parola.
DOCENTI
Nel percorso formativo rivolto ai docenti i temi affrontati nelle 3 sessioni di 3 ore cad. riguardano:
- il maltrattamento e l’abuso all’infanzia (inquadramento legislativo e responsabilità di ruolo nei processi di cura);
- la difficoltà, il disagio, il pregiudizio (come riconoscerli, in che cosa si differenziano, come rilevarli nel breve/medio e lungo periodo);
- la check list dei fattori protettivi e di rischio dei bambini/e e la resilienza e il burnout degli operatori;
- il disagio e la condizione di pregiudizio, modalità operative (la rete territoriale).
Obiettivi:
- identificare i fenomeni del maltrattamento e dell’abuso all’infanzia e interpretare i segnali che ne costituiscono la manifestazione;
- sostenere la maturazione di una consapevolezza specifica connessa alle responsabilità di ruolo;
- migliorare la capacità di accogliere la comunicazione del minore e collaborare in una rete di prevenzione e intervento.
GENITORI
Il percorso in-formativo per i genitori degli alunni coinvolti nel progetto si sviluppa in n.2 sessioni di 1 ora cad., una a inizio percorso laboratoriale e una al termine, in cui:
- presentare il senso del progetto e il percorso laboratoriale svolto nelle classi;
- sensibilizzare al tema, con l’attenzione a non allarmare ma a sollecitare riflessioni;
- sostenere la responsabilità genitoriale affinché tuteli il minore e gli insegni ad auto-proteggersi;
- approfondire il bilanciamento tra fattori di rischio e fattori protettivi.
Obiettivi:
- fornire strumenti di attenzione e tutela;
- individuare modalità osservative funzionali;
- rafforzare la funzione educativa genitoriale;
- favorire alleanza con il corpo docente e il contesto scolastico.
RETE
Il progetto si completa con il coinvolgimento degli attori della rete territoriale per condividere:
- la definizione e le nomenclature delle condizioni di pregiudizio da maltrattamento per livello di gravità;
- la descrizione delle ipotesi di reato per le quali si procede d’ufficio o per le quali grava sull’operatore l’obbligo di segnalazione;
- le modalità di intervento dall’osservazione alla eventuale segnalazione o denuncia;
- la documentazione inerente da produrre.
Obiettivi:
- condividere la definizione delle diverse forme di maltrattamento per gravità;
- individuare e stabilire prassi e modalità omogenee.