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Come stanno i nostri figli?

Come stanno i nostri figli?

Un aggiornamento sulla salute mentale nei minori dopo la pandemia e le conseguenti richieste di aiuto giunte agli Sportelli di Ascolto nelle scuole

A cura di Laura Sartorelli[1], Valentina Rasini[2] e Claudia Agostini[3]

Tempo di lettura: circa 8.30 minuti

Che cosa si intende per “salute mentale”?

Il concetto[4] di salute mentale può essere inteso come “uno stato dinamico di equilibrio interiore” che si raggiunge tramite l’utilizzo di abilità sociali, emotive, cognitive. In particolare per i bambini e gli adolescenti la salute mentale è strettamente correlata con i valori che provengono dalla famiglia, dalla società, dalle abilità di sviluppo e dalle aspettative sociali.

Gli effetti della pandemia sulla salute mentale dei minori: ricerche e statistiche.

Il rapporto Unicef sulle condizioni dell’infanzia nel mondo del 2021 evidenzia che l’epidemia COVID-19 ha amplificato i disturbi mentali dei minori. Secondo tale rapporto tra le cause di malattia e disabilità che colpiscono più di 1 adolescente su 7 tra i 10 e i 19 anni, l’ansia e la depressione raggiungono il 40% dei disturbi mentali diagnosticati.
Nel 2024 L’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza (AGIA) ha pubblicato i risultati di una consultazione pubblica con lo scopo di monitorare la salute mentale degli adolescenti. L’iniziativa è iniziata nell’aprile 2023 e si è conclusa nel febbraio 2024 e ha visto la partecipazione di 7.470 studenti delle scuole secondarie superiori sul portale iopartecipo.garanteinfanzia.org tramite la compilazione in forma anonima di questionari a risposta multipla. I dati sono stati poi pubblicati nel volume Salute mentale: come stanno i ragazzi. Tra i dati emersi si evidenzia che il 35% degli adolescenti afferma di essere sereno, il 24% ansioso e il 16% non sa definire il proprio stato d’animo. L’8% si ritiene felice e il 6% solo. Il dato rilevante è che quasi un ragazzo su quattro, dovendo individuare uno stato d’animo prevalente, ha risposto che è ansioso. Inoltre alcune abitudini comparse durante la pandemia sembrano essersi consolidate nel tempo: studiare meno o in maniera discontinua (40,4%), dormire poco o tardi (33,3%), fare poca attività fisica (31,8%) e mangiare troppo o troppo poco (31,7%). Inoltre permangono in modo ricorrente i disturbi di stati di ansia o tristezza prolungati (51,4%), sintomi di stanchezza persistente (49,8%), nervosismo (46,5%), frequenti mal di testa (29%), disturbi del sonno (25,4%).

I ragazzi hanno consapevolezza del loro malessere e delle difficoltà che attraversano e vorrebbero l’aiuto da parte degli adulti per poterle gestire. Non sembrerebbe quindi strano se il 62,7% ha espresso il desiderio di usufruire dei servizi di uno psicologo.

Cosa può fare la scuola?

Tra le diverse[6] raccomandazioni che l’AGIA rivolge agli organi istituzionali, troviamo anche quello diretto al Ministero dell’Istruzione e alle istituzioni scolastiche affinché possano garantire l’attività di consulenza e promozione del benessere psicologico in ogni grado di istruzione quale parte integrante dell’offerta formativa.

In linea con questo proposito[7] è interessante riflettere su alcuni dati emersi da uno studio qualitativo del 2022 in merito alla salute mentale e il disagio a scuola da cui emerge che l’aspetto relazionale assumerebbe un ruolo fondamentale per il benessere mentale, riconosciuto come indispensabile per l’intera umanità e la cui assenza genera il disagio.

Focus sugli adolescenti

Un Approccio Psicologico Completo per Affrontare le Sfide dell'Adolescenza​

Gli adolescenti[8] temono la relazione con l’altro, ciò indicherebbe una fatica di essere sé stessi nel mondo, che li porterebbe a nascondersi e a non rivelarsi ma piuttosto ad adattarsi per paura del confronto con il rischio di essere giudicati negativamente. I dati dello studio qualitativo del 2022 mostrano che gli adolescenti correlano l’idea di benessere con l’assenza di ansia e anelano alla tranquillità che percepiscono mancare perché si sentono sovrastati dai compiti quotidiani, ma rivelano anche una richiesta di aiuto per evitare che proprio questi indici di malessere li possano portare verso la depressione e agiti autolesivi. Per quanto riguarda i docenti sembrerebbe che abbiano una consapevolezza generale del valore della salute mentale per gli adolescenti anche se è risultato che a scuola non venga valorizzato sufficientemente ma percepito come elemento secondario. I dati emersi dalla ricerca sottolineano fortemente che, in merito ai docenti, gli adolescenti sono alla ricerca di figure adulte non giudicanti, senza pregiudizi, in grado di cogliere le loro difficoltà e di supportarli nel loro processo educativo e formativo.

Quali richieste di aiuto arrivano agli Sportelli di Ascolto nelle scuole

I dati delle ricerche e degli studi sembrano essere confermati dalle richieste di aiuto da parte degli adolescenti che giungono agli Sportelli di Ascolto nelle scuole. Tra i disturbi riportati dai ragazzi sembrerebbero esserci: disturbi del comportamento alimentare, autolesionismo, alterazioni del ritmo sonno-veglia e ritiro sociale, un incremento dello stato di ansia, nelle sue varie forme. In ambito cognitivo ed emotivo: disturbi dell’apprendimento, dell’attenzione e del linguaggio, disturbo della condotta e della regolazione emotiva, inoltre uno stato di paura nel contrarre malattie, frustrazione e incertezza verso il futuro che possono portare all’abbandono scolastico. È emerso anche un incremento delle richieste di aiuto per l’utilizzo di sostanze psicoattive, cannabinoidi, alcol.

Cosa sono gli Sportelli di Ascolto e perché è importante che ci siano nelle scuole

Gli Sportelli di Ascolto, gestiti da psicologi o counselor sono spazi di libero accesso che la scuola mette a disposizione durante l’orario scolastico agli studenti per avere un confronto e un supporto da parte di adulti esperti che non siano i genitori e gli insegnanti. Rappresentano un punto di riferimento importante per gli alunni della scuola primaria, scuola secondaria di primo e secondo grado in quanto favoriscono i passaggi evolutivi specifici dell’età.

Aiutare i minori a trovare un equilibrio

L’obiettivo del professionista che gestisce lo Sportello di Ascolto è quello di ascoltare, accogliere le difficoltà del minore e aiutarlo, “nel qui ed ora”, a far emergere le proprie risorse per affrontare i momenti di crisi, offrendo un sostegno e un accompagnamento all’esplorazione del mondo esterno.

Supporto ai genitori e ai docenti

Gli Sportelli di Ascolto possono offrire consulenza ai genitori, aiutandoli a comprendere meglio le fasi evolutive specifiche dell’età dei loro figli, e ai docenti, favorendo il dialogo per ottenere una comunicazione più efficace con gli studenti, ma anche con i colleghi e i genitori dei loro alunni.

L’importanza di un lavoro sistemico

Per agevolare il benessere dello studente risulta essere fondamentale un lavoro di rete che preveda la collaborazione con tutte le figure adulte deputate all’educazione e formazione dei bambini e ragazzi. In alcuni casi risulta essere utile il coinvolgimento di altre figure professionali come il pedagogista, l’assistente sociale o lo psicoterapeuta. È bene tenere in considerazioni le risorse di rete sociale: centri di aggregazioni, parrocchie, centri sportivi e altri servizi territoriali.

La scuola è un sistema complesso

La scuola intesa come un sistema complesso è costituita da tanti elementi che sono interconnessi tra loro, il comportamento di uno influisce sullo stato d’animo dell’altro, per questo motivo negli anni alcuni dirigenti scolastici hanno ritenuto opportuno dare a tutti gli individui presenti nella scuola la possibilità di accedere allo Sportello di Ascolto. 

Orientamento Scolastico per Ragazzi e Genitori a Busto Arsizio e Provincia, a Milano e Provincia

Lo Sportello Ascolto: un circolo virtuoso di benessere

Dirigenti scolastici, insegnanti, DSGA e commessi sono sempre più a rischio burnout a causa di molteplici fattori: troppe richieste burocratiche che generano frustrazione, elevato carico di lavoro anche fuori servizio, pressione emotiva da parte di alcuni genitori che delegano alla scuola ruoli che non gli competono, relazioni con i colleghi spesso conflittuali, precariato, lontananza dalla famiglia di origine, preoccupazioni economiche… È fortemente consigliato aprire lo Sportello di Ascolto a chi opera all’interno del contesto scolastico per attivare un circolo virtuoso di benessere, prevenire situazioni di eccessivo disagio e trovare un sano equilibrio tra vita personale e vita professionale, favorire una comunicazione efficace che limiti il più possibile situazioni di conflitto. Ciò consentirebbe una maggiore collaborazione fra gli adulti di riferimento dei minori (genitori, insegnanti, personale scolastico) favorendo un’azione sinergica e proficua che preveda il BEN-ESSERE non solo degli alunni ma anche di tutti gli adulti che operano all’interno della scuola.


[1] Laura Sartorelli: laureata in Psicologia indirizzo clinico, counselor e formatrice scolastica, lavora da oltre dieci anni nelle scuole come consulente di servizi psicologici ed educativi; gestisce Sportelli di Ascolto e interventi nelle classi primarie e secondarie di primo e secondo grado a Milano e nell’hinterland milanese.

[2] Valentina Rasini: da anni opera all’interno degli Istituti scolastici di Milano e hinterland e di Busto Arsizio come counselor scolastico; gestisce sportelli di ascolto, interventi nelle classi, formazione agli insegnanti e ai genitori per favorire il benessere psico-fisico di tutti coloro che ruotano intorno al mondo della scuola.

[3] Claudia Agostini: laureata in Scienze Tecniche e Psicologiche, counselor scolastico, lavora agli Sportelli Scolastici di alcune scuole di Milano e di Busto Arsizio; formatrice docenti e genitori.

[4] Marchetti F., “Nella. Mia mente”: la salute mentale dei bambini e dei giovani in Medico e bambino, (2021), n. 9/2021DOI: 10.53126/MEB40563, pag. 563-565.

[6] Tamburini G., Marchetti F., Pandemia, neurosviluppo e salute mentale i bambini e ragazzi – Le raccomandazioni dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza in Medico e bambino, (2022), n. 6/2022, DOI: 10.53126/MEB41361.

[7] Daniele K., Uno studio qualitative sulla salute mentale e il disagio a scuola: la prospettiva degli adolescenti nel tempo della pandemia, in Journal of Health Care Education in Practice (2022), DOI: 10.14658/pupj-jhcep-2022-2-2.

[8] Daniele K., Uno studio qualitative sulla salute mentale e il disagio a scuola: la prospettiva degli adolescenti nel tempo della pandemia, in Journal of Health Care Education in Practice (2022), DOI: 10.14658/pupj-jhcep-2022-2-2.